Centro di Residenza Emilia-Romagna / simbolo
Mission

"Due luoghi protetti e isolati, di concentrazione, pensiero e ritiro."

Il Teatro Dimora con il suo arboreto sperimentale di nove ettari e La Corte Ospitale con il suo complesso monumentale del XVI secolo, uniti in ATS a partire dal 2018, hanno costituito il Centro di Residenza Emilia-Romagna con l’obiettivo di costruire progetti di rete e nuove scene per la cultura dell’arte in grado di disegnare degli ambienti plurali, oltre il valore delle singole realtà e attivare un laboratorio del contemporaneo necessario alla riflessione sulle contraddizioni del nostro tempo, oltre i confini, i generi e nei sentieri tracciati da uno sguardo multidisciplinare.

Da allora un’identità comune, una visione e una speranza condivise ci portano a sviluppare progettualità per contribuire all’evoluzione dei linguaggi della scena contemporanea proseguendo e perseguendo il confronto tra tradizione e innovazione, il ricambio generazionale, le connessioni tra ricerca e formazione con uno sguardo privilegiato verso il territorio e le occasioni di condivisione con i cittadini.

News e Bandi

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ERetici. Le strade dei teatri 2025:ecco il progetto vincitore della sesta edizione!

Notturno264 di Anita Pomario è il progetto vincitore della sesta edizione del bando ERetici. Le strade dei teatri! A lei spettano cinque periodi di residenza creativa presso le strutture del Centro, vitto e alloggio, un contributo economico, accompagnamento critico, tutoraggio artistico e tecnico e la possibilità di presentare il proprio lavoro di ricerca in forma di studio presso il Teatro Herberia di Rubiera.

Notturno264 si presenta come un’esperienza multidisciplinare che combina teatro fisico, scultura e nuova drammaturgia per esplorare i complessi mondi della memoria, del dolore e del subconscio. La storia segue Gasparina, una donna che lotta con insonnia e sogni angoscianti. Un trauma infantile la porta a rivivere la morte del padre e gli undici giorni in cui, da bambina, scelse di non dormire, tra allucinazioni e deliri. L’idea dell’artista è che la scena sia abitata da sculture realizzate con materiali di riciclo, che diventino frammenti di un passato e di un inconscio tanto personali quanto profondamente umani e quindi facciano da ponte tra l’individuale e il collettivo, il passato e il presente. Nella speranza di perdonarsi, di accettarsi, di celebrarsi sempre.


NOTA BIOGRAFICA

Anita Pomario
nel 2018 si diploma alla Neighborhood Playhouse School of The Theatre di New York, nel 2019 consegue un Master in Teatro Sperimentale alla Royal Academy of Dramatic Art di Londra, specializzandosi nella tecnica Meisner, nel teatro fisico e contemporaneo. Al cinema recita in L’Amore che Ho, dir. Paolo Licata, dove interpreta Rosa Balistreri, e nella serie TV SKY L’Arte della Gioia, di Valeria Golino. Recita in Stranizza D’Amuri di G. Fiorello e Le sorelle Macaluso di Emma Dante (Premio Pasinetti Miglior Cast, 77esima Mostra del Cinema di Venezia). Sul palco,lavora in contesti internazionali. Debutta in America interpretando Giulietta in Romeo e Giulietta a New York, per la regia di Sean Hagerty. A Londra è in Holm con la compagnia Temper Theatre e lavora alla sua prima co-regia in Germania in WALT/FOREST. Partecipa a progetti come GeoDrama al Fuori Festival, Festival dei Due Mondi di Spoleto, ed è tra i 5 artisti under 35 selezionati da Triennale Milano per il gruppo di ricerca di FOG.

Contributo

Il progetto ERetici. Le strade dei teatri:nuovi "prototipi" di residenza tra processi di creazione, accompagnamento e partecipazione

a cura di Francesca Giuliani

Una storiografia dedicata al progetto ERetici. Le strade dei teatri, dalla sua origine all’edizione 2023, con i contributi dei principali “attori” che concorrono da cinque anni alla realizzazione di questa azione pilota del Centro di Residenza Emilia-Romagna per il sostegno della ricerca di giovani creativi del panorama nazionale.


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